Il patrimonio pittorico ottocentesco chierese è quasi esclusivamente racchiuso fra le mura del Duomo.
Al 1810 risale la Via Crucis di Rocco Comaneddi. Al 1815 il quadro dell’ “Invenzione della Santa Croce” di Giovanni Vacca. Al restauro generale del Duomo, realizzato fra il 1874 e il 1880 sotto la direzione di Edoardo Arborio Mella, è legata la presenza dei principali artisti dell’Accademia Albertina di Torino, esponenti delle correnti della “pittura di Storia” (Andrea Gastaldi ed Enrico Gamba) e della “pittura architettonica e prospettica” (Gabriele Ferrero).
In quegli stessi anni un chierese doc, Alberto Maso Gilli, si faceva conoscere ed apprezzare a livello europeo come esperto di arredo medievale, come pittore e, soprattutto, come incisore.
Di lui si conservano opere nel Palazzo Comunale e nelle chiese di San Giorgio, dell’Orfanotrofio Femminile e dell’Annunziata.
Recentemente una cordata di chieresi ha acquistato e ricondotto a Chieri quattro suoi quadri con vedute della città.