Nel XVIII secolo l’economia chierese, sempre legata al tessile, sopravvive ignorando l’innovazione tecnologica che, partendo dall’Inghilterra, si sta diffondendo in Europa. Vivace, invece, è l’attività edilizia e urbanistica, con nuovi committenti: viene meno l’iniziativa della Corte, ma aumenta quella degli Ordini religiosi, delle Confraternite, delle Opere Pie.
Le famiglie aristocratiche, trasferitesi a Torino in cerca di appannaggi nell’ambito della Corte, della Chiesa o dell’esercito, mantengono i contatti con la città di origine costruendovi prestigiosi palazzi e ville.